La notte del Cavaliere
C’è una cosa
che mi colpisce più di tutte, guardando i tiggì degli ultimi giorni,
inutilmente concentrati su quanto farà o meno il sosia più giovane ma
inespressivo di Berluscao: ha smesso di ridere il Cavaliere. E ciò non è dovuto
solo alla paura che si stacchino i punti che tirano la pelle dietro le
orecchie. No, dopo gli ultimi lifting aveva imparato a ridacchiare sollevando
solo da un lato la bocca in un ghigno secondo i suoi sostenitori rassicurante.
No, quella maschera che aveva mostrato fino a pochi mesi fa ad ogni incontro
con le telecamere, indossata per trasmettere ottimismo come ogni manuale del
buon venditore raccomanda, è evidentemente stata inghiottita dalla montagna di
preoccupazioni che lo assillano. Dov'è finito il partito dell'ottimismo? Contro i sondaggi che danno il Pdl in
calo continuo da oltre un anno, le elezioni comunali perse quasi ovunque con
una miriade di suoi protetti tornati a spasso che reclamano un posto al sole e
le azioni (cioè, ricordiamolo perché può essere utile ai più distratti, i
debiti) delle sue aziende in picchiata, ha provato a schierare alternativamente
il Delfino Alfano, la Prestanome Marina e ora perfino il Rompiballe Monti, ma
il partito non riesce a tornare sopra quota 15%. E mentre personaggi inquietanti
molto vicini a lui, gli lanciano inequivocabili messaggi di avvertimento di non
osare mollare la sua vera “base” (mi riferisco al benemerito ancora senatore
della Repubblica, malgrado tutto, Michele Dell’Utri), il problemone del Cav
diventa ora come pagare i prossimi stipendi dei 126 Senatori e dei 206 Deputati
uscenti del Pdl, quasi tutti avvocati suoi o del citato senatore Dell’Utri,
finora, ripeto, ripagati ampiamente con soldi pubblici per l’ottimo lavoro
svolto come avvocati difensori anche in sede legislativa. Se infatti la soglia
del partito sarà confermata al 15%, il numero dei parlamentari del Pdl scenderà
drasticamente di quasi due terzi, lasciando a spasso oltre 200 poveri peones
parlamentari. Ed ecco spiegati i disperati spostamenti degli ultimissimi giorni
nel centrodestra per nuovi movimenti o formazioni politiche, aggregamenti al
centro o aggiustamenti verso destra, nel disperato tentativo di garantirsi una
nuova poltrona alleandosi con chiunque, fosse anche Belzebù La Russa in persona.
Ci sono gli
ex An (alcuni di loro, diciamo quelli di lungo corso) che stanno apprestandosi
a varare una formazione che riprende il secondo nome dell’ex ex-partito (l’Msi),
Destra nazionale, mitigandolo verso il centro; sembra uno scherzo e invece non
lo è, il nome di grande fantasia (da quale pubblicitario burlone si saranno
fatti consigliare?) sarà Centro-destra nazionale. Gli altri ex An, i “giovani”
(almeno anagraficamente, perché le loro facce hanno almeno un decennio di
onorata carriera televisiva) rottamatori, hanno dato il via ad un nuovo movimento
che si riposizionerebbe più al centro, nel solco del Partito popolare europeo,
ma siccome in Italia il termine “partito” è visto come il fumo negli occhi
dagli elettori, hanno deciso di eliminare tale parola dal nome del movimento,
denominato così “Italia popolare”. E come faranno allora a riposizionarsi i
pidiellini europeisti che avrebbero voluto anche loro richiamarsi al Ppe? Nell’ultima
riunione, pensa che ti ripensa, hanno partorito prima “Sempre Più Popolari E
Libertà”, ma l’avverbio “sempre” mal si combina con la politica italiana continuamente
alla ricerca di formazioni giovani (nel nome, per riciclare gli stessi
politici). Poi, a qualcuno con l’idea di far contento anche il siciliano
Lombardo, è venuto “Partito Italiano Popolari Per le Autonomie”, ma gli hanno
gentilmente fatto notare che l’acronimo era P.I.P.P.A. e lo hanno mandato a
quel paese (quello di Lombardo, intendo). Infine hanno seriamente preso in
considerazione le espressioni più concrete, “Centro-centro-in-fondo-a-destra” e
“Popolari Più Popolari di Quelli Là”, nel secondo caso, dicono, non è
specificato esattamente chi siano Quelli Là, ma vi si allude signorilmente. A
tutt’oggi si dibatte tra queste due ultime proposte che forse saranno oggetto
delle famose prime primarie del centro-destra. Infine non si può non fare cenno
ad almeno altri due gruppi rilevanti del partito del Cav ancora in fase di riorganizzazione:
il gruppo veline-ministro e quello dei Batman & co. Il gruppo femminile
spinge ancora per la candidatura del Cav e per una loro nomina personale a
Ministre una volta ridiventato Premier, “è il minimo che mi deve” dichiara una
di loro, “per quanto ho dovuto sopportare da lui e dal suo culo flaccido” (wow,
che stile, signora!). Il gruppo dei Batman & co. sostiene invece tranquillamente
di avere tutti i numeri per ricandidarsi, tra loro infatti militano alcuni
degli esponenti del Pdl più votati nelle scorse elezioni (proprio er Batman, ad
esempio, fu il consigliere più votato alle elezioni regionali del Lazio del 2010
con ben 26.217 voti, pur essendo già nel 2005 stato condannato dalla Corte dei
Conti a risarcire il comune di Anagni di cui era sindaco per appropriazione di
denaro pubblico – i segnali evidentemente c’erano già stati, ma gli elettori
non avevano voluto coglierli); d’altronde la legge anticorruzione da poco
approvata non impedisce anche dalle patrie galere di essere eletti. E subito
dopo ci toccherà scarcerarli.
In questo
bailamme il vecchio Cav tenta di dirigere una baracca che affonda promettendo a
destra e (a manca no) al centro, posti, prebende, assicurazioni sulla vita,
favori sessuali, visibilità mediatiche, favolosi premi non meglio specificati,
ma non riesce ad avere lo stesso appeal di una volta. Allora passa alle minacce
regionali, alle vendette animaliste (riferendosi erroneamente alle bestie di
satana), all’azzeramento di tutte le statuette e miniature da souvenir, alla
vendita di cannoli siciliani per tutti i rifugi alpini, alla presenza di
Apicella in ogni trasmissione televisiva per i prossimi 5 anni.
È la notte
del Cavaliere, malinconica, sgradevole, biliosa.
Il giorno dopo ricompare con una nuova
maschera, abbozza una mezza smorfia laterale e allarga le braccia per
accogliere il nemico Monti. Ma voi nei panni del professore passereste una
notte con il Cavaliere?
Nessun commento:
Posta un commento