mercoledì 12 gennaio 2011

Insediata la commissione amianto alla regione, era ora!

PALERMO. Gli assessori alla Salute e al Territorio e Ambiente, Massimo Russo e Gianmaria Sparma, hanno istituito il mese scorso con un decreto la commissione regionale amianto che si insediato in queste ore alla regione. Alle dieci di questa mattina presso la sede del dipartimento regionale per le attività sanitarie e l'osservatorio epidemiologico dell' assessorato alla salute, avranno luogo le procedure di insediamento. La commisione dovrà occuparsi di un censimento, per quanto riguarda l'intero territorio siciliano, di tutte le zone contaminate dalla presenza di amianto. La mappatura sarà utile per procedere successivamente allo stoccaggio temporaneo e definitivo di questo materiale ormai non più prodotto e soprattutto di dimostrata pericolosità per la salute. La commissione è composta da 12 persone che lavoreranno a titolo gratuito per la stessa e si avvale di più assessorati ed enti per la complessità posta dalla questione amianto e il relativo smaltimento. Previsti coinvolgimenti di esperti del settore e soprattutto la sicurezza dei lavoratori che si occuperanno delle procedure pratiche di smaltimento.
Considerata la gravità delle contaminazioni generate dall'amianto, la conclamata pericolosità per l'uomo (provoca tumori) e non ultimo il fatto che spesso i depositi di questo materiale siano stati illegali e sconosciuti ai più per evitare allarmismi e responsabilità da parte di chi li ha smaltiti impropriamente, viene solo da pensare che era ora che qualcuno si assumesse oneri e onori di risolvere il problema.
Ricordiamo che tale materiale venne usato in quasi tutti i settori intorno agli anni 80, primo fra tutti il settore edile che si avvaleva della miscela cemento-amianto (detto eternit) per la costruzione soprattutto di tetti. Con fibre di amianto erano create le tute dei vigili del fuoco, poichè tale materiale ha una natura fortemente resistente al calore. Ma gli usi non si fermano a questi singoli casi. Una legge varata nel 1992 ne vietò l'utilizzo e ne richiese il completo smaltimento.

2 commenti:

  1. a tal proposito vi consiglio per maggiori approfondimenti :

    http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ed556f59-6b5c-4564-9c70-0b62461cd4b7.html?p=0

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  2. Forse finalmente troveranno il modo per evitare lo Smaltimento selvaggio nelle campagne.
    Questo mio post risale al 19 novembre 2010 su alcamo.it
    In tutta l’Italia ma sopratutto nel meridione esistono ancora tantissime Case e sopratutto Capannoni industriali coperti di Eternit.
    Ancora oggi grazie ad una legge secondo il mio parere discutibile capitano queste cose, del tutto inopportune.
    La causa principale!
    Il costo oneroso per lo smaltimento di questi manufatti, di conseguenza chiunque cerca la via più breve per disfarsene, Magari consapevoli che la cosa non è per niente legale.
    Non voglio fare l’avvocato del diavolo, ma sarebbe molto più opportuno dare la possibilità a tutti i cittadini che nell’arco della loro vita hanno acquistato ( di sicuro non al mercato nero) Coperture o Recipienti per liquidi in Eternit, che adesso devono dismetterli, perchè venuti a conoscenza negli ultimi anni della loro pericolosità,cercando di venirgli incontro, per evitare questi spiacevoli ma ripetitivi modi di abbandonare scarti di Eternit nelle campagne
    Occorre Trovare una soluzione chiara, alla luce del sole, ma sopratutto molto più economica, perchè e stato appurato che, se il manufatto risulta integro, come nella maggior parte dei casi è infondato tutto questo tipo di allarmismo, serve solo per far lievitare i prezzi di stoccaggio, creando inutili speculazioni economiche a danno della comunità.
    Per far si che non accada più questo spiacevole malcostume, delle discariche abbusive, inconvenienti per tutta la società civile meridionale, occorre che il ministro dell’Ambiente obblighi tutti i Comuni Italiani ad avviare le pratiche, per monitorare tutte quelle strutture esistenti con questo tipo di copertura, informandoli che esiste la possibilità entro un periodo definito di uno max due anni, che il comune metterà a disposizione dei centri di raccolta vicini al proprio comune, in modo tale da eliminare questa piaga, abbattendo i costi per l’intera comunità.
    Mi ripeto cerchiamo di evitare facili allarmismi sull'amianto, se integro non emette nessun tipo di contaminazione, se non fosse così dovremmo essere tutti morti.

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