GALLARATE. Venerdì 27 Maggio la carovana del Giro d'Italia passa da Gallarate. Il giro è alle fasi finali, Domenica a Milano l'ultima tappa. Sulla tappa parlano i cronisti sportivi, qui invece racconto quello che nelle cronache non c'è spazio per dire. Per ore la città aspetta il giro: strade aperte a singhiozzo aspettando l'apripista che darà il segnale dell'arrivo dei fuggitivi, la testa del gruppo si farà attendere di più. La tappa è partita da Bergamo e le notizie si rincorrono tra gli spettatori in attesa qualcuno azzarda pronostici o grida incitamenti al vento visto che nessuno dei corridori ancora si scorge. Molti ragazzi hanno esposto striscioni per i loro idoli, ed avranno anche bigiato la scuola con questa scusa. Aspettando i ciclisti ognuno racconta le sue esperienze di spettatore del giro; alcuni si spostano da un luogo all'altro per vedere più tappe, altri sono proprio abituè e hanno molto da raccontare. Anche per chi non è abituato a seguire dal vivo le tappe è emozionante stare ad aspettare vedendo ogni tanto il passaggio di una moto, polizia, macchine degli staff e ancora vigili urbani indaffarati a far passare i bus urbani che non possono fermarsi per tanto tempo e intanto arrivano i venditori di gadget del giro. Ad un tratto l'auto apripista e, in un susseguirsi rapido e fulmineo, passano come un fiume in piena le auto d'appoggio, i tre fuggitivi di oggi, qualcuno grida che tra loro c'è un italiano, un danese e...
I rapida successione il gruppo compatto, qualche coda e ancora macchine delle squadre. In un frammento di tempo è tutto finito, la strada si spopola e mentre rientro penso a quando mio padre sospendeva la siesta del pomeriggio perchè per lui la tappa in tv era un appuntamento immancabile. Come altri fatti della vita il bello è l'attesa, poi tutto si consuma velocemente, ma ho fatto un'esperienza nuova e la consapevolezza di sapermi emozionare ancora per le piccole novità mi gratifica:provate.

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