mercoledì 13 ottobre 2010

Torna la paura a Giampilieri

Quando arriva la pioggia arriva anche la paura per tutti gli abitanti delle zone del messinese colpite, il primo ottobre dello scorso anno, da un violentissimo alluvione che fece staccare un costone di montagna generando così un fiume di fango e detriti che travolse paesi e distrusse case, lasciando dietro di sé una scia di ben 37 vittime tra Giampilieri, Itala e Scaletta Zanclea.
E lo spavento sta ritornando anche in queste ore: da questa mattina un violento nubifragio si sta abbattendo sulle zone del messinese. A Giampilieri hanno ricominciato a suonare le sirene, ad indicare il fatto che l’acqua ha superato i limiti di sicurezza, e del fango è già sceso dal costone roccioso (anche se la montagna non pare dare segni di cedimento) ma, fortunatamente, non sono stati ancora segnalati danni a cose o persone. Parecchi sono invece gli abitanti che hanno deciso di abbandonare le loro abitazioni e rifugiarsi nella scuola elementare del paese, temendo il ripetersi dell’evento. Purtroppo però quanto successo in queste zone non è un caso isolato, in quanto in Sicilia i Comuni a rischio idrogeologico sono il 70 per cento.

La maggior parte dei casi di alluvioni e naufragi sembrano quasi sempre delle tragedie annunciate, con dei “si doveva” e “si poteva” ma la realtà è che mai nulla si è fatto in via preventiva, anche se spesso vengono stanziati fondi che inspiegabilmente spariscono nel nulla, lasciando la situazione invariata. Anche l’abusivismo edilizio, le colate di cemento e la costruzione di edifici sopra torrenti non aiuta di certo a rendere i nostri territori più stabili. Pertanto le parole pronunciate lo scorso anno da Giorgio Napolitano restano più attuali che mai “O c'è un piano serio che, piuttosto che in opere faraoniche, investa sulla sicurezza in questo Paese, o si potranno avere altre sciagure".

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