Una telefonata anonima al 113 di Reggio Calabria avvisava di andare a vedere davanti la procura, perché c'era una sorpresa per il procuratore Pignatone.
Sul luogo è stato ritrovato un bazooka, coperto da un materasso, per l'esattezza era posizionato davanti l'ufficio della DDA.
L'arma, mono uso, era già stato utilizzato, quindi fuori uso, ma è chiaro il messaggio, è la minaccia che possono colpire Pignatone quando e dove vogliono.
Le forze dell'ordine hanno reagito subito, 250 perquisizioni in tutta la provincia di Reggio Calabria. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno eseguendo, da questa mattina, operazioni di controllo a tappeto. Nel mirino i capi dei principali casati di 'ndrangheta nei confronti dei quali sono in corso attività di controllo, ispezioni e perquisizioni finalizzate alla ricerca di armi ed esplosivi. Le famiglie colpite sono i Tegano, i De Stefano, i Serraino, i Condello, i Fontana, i Polimenti, i Labate ed i Libri nel capoluogo. In provincia esponenti dei clan Piromalli, Bellocco, Gallico, Facchineri, Fazzalari, Crea, Zito e Bartuca sul versante tirrenico, oltre ai Commisso, Cordì, Cataldo, Strangio, Vottari, Romeo e Altomonte sul versante ionico.
Questa iniziativa ha come significato che chi combatte le mafie non è solo.
Da parte nostra esprimiamo solidarietà e vicinanza a Pignatone e a tutti coloro che combattono le mafie.
Sul luogo è stato ritrovato un bazooka, coperto da un materasso, per l'esattezza era posizionato davanti l'ufficio della DDA.
L'arma, mono uso, era già stato utilizzato, quindi fuori uso, ma è chiaro il messaggio, è la minaccia che possono colpire Pignatone quando e dove vogliono.
Le forze dell'ordine hanno reagito subito, 250 perquisizioni in tutta la provincia di Reggio Calabria. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stanno eseguendo, da questa mattina, operazioni di controllo a tappeto. Nel mirino i capi dei principali casati di 'ndrangheta nei confronti dei quali sono in corso attività di controllo, ispezioni e perquisizioni finalizzate alla ricerca di armi ed esplosivi. Le famiglie colpite sono i Tegano, i De Stefano, i Serraino, i Condello, i Fontana, i Polimenti, i Labate ed i Libri nel capoluogo. In provincia esponenti dei clan Piromalli, Bellocco, Gallico, Facchineri, Fazzalari, Crea, Zito e Bartuca sul versante tirrenico, oltre ai Commisso, Cordì, Cataldo, Strangio, Vottari, Romeo e Altomonte sul versante ionico.
Questa iniziativa ha come significato che chi combatte le mafie non è solo.
Da parte nostra esprimiamo solidarietà e vicinanza a Pignatone e a tutti coloro che combattono le mafie.
(purtroppo) conosco la realtà di Reggio Calabria per motivi di lavoro e non mi stupisco affatto di questo gesto nè di altri che potranno arrivare in futuro!
RispondiEliminaHai perfettamente ragione debora. Sai la cosa che mi fa più rabbia? Uno Stato completamente assente e lontano dai cittadini onesti e dagli uomini di Stato.
RispondiEliminaSemplicemente uno Stato complice: se non lo è con i fatti (in Italia vige la presunzione di innocenza) lo è certamente con il suo silenzio, con la sua assenza!
RispondiEliminaFa paura la capacità che le mafie hanno di piazzare bombe e simili anche nei posti più controllati.
Non molto tempo fa sono riusciti a mettere delle armi lungo il percorso del Presidente della Repubblica durante la sua visita a Reggio Calabria.
Tra l'altro, a proposito di Stato, mafie e terrorismo, credo fermamente che sia tornata la cosiddetta STRATEGIA DELLA TENSIONE...ma adesso a livello mondiale!
Ergo...Istituzioni non solo assenti e complici, ma anche fautrici.