lunedì 4 ottobre 2010

Nobel al padre della fecondazione artificiale, la chiesa insorge


Viene assegnato oggi al padre della fecondazione artificiale il premio nobel per la medicina. Edwards nel 1968 era riuscito a fecondare il primo ovulo umano in provetta. Nel 1978 nasceva la prima bambina frutto della fecondazione in vitro. Ora come allora, la tecnica permette, a migliaia di coppie con problemi di fertilità, la gioia di avere un figlio. Si stima che circa 4 milioni di persone siano nate in questi trentadue anni mediante la tecnica messa a punto da Edwards.
Tuttavia non tutti hanno accolto con gioia la notizia di tale premio, il Vaticano è subito insorto giudicando inaccettabile questa decisione, poichè la fecondazione in vitro comporta la soppressione di alcuni embrioni, per il clero considerati comunque vite umane. Inoltre la chiesa considera contro natura che la gravidanza sia frutto di un atto medico e non di un atto d'amore.
Il clero vede minacciata l'etica, o meglio la propria etica, giudicando immorale la scelta di premiare Edwards.
In Italia, poco lontano dal Vaticano dunque, la questione della fertilità e della fecondazione è ancora piuttosto controversa, l'attuale legge impone che nell'utero vengano impiantati tutti gli ovuli fecondati in vitro, per salvaguardare tutti gli embrioni, ma dando luogo a numerosissime e faticose gravidanze bigemellari, se non trigemellari. Su tale legge (4o/2004) era stato fatto un tentativo di miglioramento, 4 referendum nel giugno del 2005 avrebbero potuto cambiarne e migliorarne aspetto e dettagli, ma gli italiani, ferventi cattolici a servizio dell' ipse dixit (del prete della propria parrocchia, del Papa, del politico pseudo-cattolico, ecc.) preferirono che non si raggiungesse nemmeno il quorum.

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