venerdì 29 ottobre 2010

Mafia: troppi estranei a Cosa Nostra

Gli anni d'oro della mafia corleonese con i suoi illustri delitti sono da tempo passati, ma i ricordi, i misteri celati dietro il segreto di stato ed i personaggi di quelle vicende sono ancora vivi, tanto da far continuare le indagini e gli interrogatori.
Proprio in questi giorni infatti il pentito Spatuzza (che si è autoaccusato di aver rubato la Fiat 126 che il 19 luglio 1992 venne impiegata come autobomba nella strage di via d'Ameglio) ha riconosciuto in un agente dell'Aisi, Lorenzo Narracci, l'uomo estraneo a Cosa nostra presente nel garage in cui fu imbottita di tritolo la macchina destinata al giudice Paolo Borsellino. Spatuazza ha anche aggiunto che non ha la certezza che sia la stessa persona anche perché lo ha avuto modo di vederlo solo per alcuni istanti ben 18 anni fà.
Acquistano così sempre più credibilità le parole pronunciate da Riina nel luglio del 2009: "L'hanno ammazzato loro. Lo può dire tranquillamente a tutti, anche ai giornalisti. Io sono stanco di fare il parafulmine d'Italia". Questa parole lasciano intravedere un largo coinvolgimento da parte di soggetti non appartenenti a Cosa Nostra, addirittura anche nella veste di mandante che addirittura usa un super boss come Riina come pedina per raggiungere i suoi intenti.
Questo è solo l'ultimo dei dubbi che lascia presupporre un alto coinvolgimento statale nelle stragi di quegli anni: impronte di agenti ovunque sui luoghi delle stragi, identikit dei sicari scomparsi, il mancato ritrovamento dell'agenda rossa che il giudice Borsellino portava sempre con se ed in cui annotava le considerazioni più private sulle sue indagini e colloqui (che qualcuno ritenne fosse nella borsa appena estratta dai rottami dell'auto del giudice che l'allora capitano dell'Arma dei Carabinieri, Arcangioli, portò con sé mentre si allontanava dal luogo della strage).


4 commenti:

  1. ci sono ancora tanti segreti da svelare durante gli anni delle stragi! Chi sa qualcosa parli!

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  2. non parlerà nessuno perchè c'è stata una complicità dello stato e dei poteri forti italiani.
    La politica è uno di questi

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  3. oppure non c'è altro da scoprire, e le supposizioni sono nate solo per un vizio tutto italiano di vedere in galera l'intera classe dirigente della politica italiana

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  4. secondo me non dovremmo generalizzare c'è sempre chi ha più colpe e chi meno!

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