venerdì 8 ottobre 2010

Il nobel 2010 ai dissidenti


L'altro ieri il nobel per la medicina andava a Edwards padre della fecondazione in vitro, con buona pace della chiesa che ha giudicato immorale la scelta. Ieri è stato premiato lo scrittore peruviano Vargas Llosa, classe 1936, voce progressista della letteratura e della politica peruviana. Nel 1990 lo scrittore si era candidato alla presidenza del proprio paese uscendo sconfitto dal confronto con Fujimori, da allora ha preso la cittadinanza spagnola e vive in Europa. Tra le motivazioni si legge che il premio è stato assegnato allo scrittore per la sua «cartografia delle strutture del potere e per le sue immagini affilate dalla resistenza dell'individuo, della sua rivolta, e del suo scacco».
Oggi il nobel per la pace va invece al dissidente Liu Xiaobo, al momento in carcere per scontare la pena di undici anni per sovversione. Uno scacco morale alla cina, un premio che va ad uno dei maggiori attivisti dei diritti umani e civili specie di quelle popolazioni ancora poco tutelate. Xiaobo è tra gli attivisti della celebre manifestazione di piazza Tiananmen (chi non ricorda il ragazzo fermo davanti i carriarmati?), culminata in una strage in quell'anno caldo e ricco di eventi che fu il 1989.
Il Comitato del Nobel spiega così la scelta: "Liu è stato un grande difensore dell'applicazione di questi diritti, ha preso parte alla protesta di Tiananmen nell '89, e' stato tra i firmatari e i creatori del Manifesto 08 della democrazia in Cina. Liu ha costantemente sottolineato questi diritti violati dalla Cina. La campagna per il rispetto e l'applicazione dei diritti umani fondamentali è stata portata avanti da tanti cinesi e Liu è diventato il simbolo principale di questa lotta".
In un epoca storica dove l'omologazione dilaga e dove il potere è dettato dai pochi, pochissimi, che hanno interesse è senz'altro un piccolo barlume di speranza sapere che esistono voci fuori dal coro e che quest'anno abbiano avuto un netto riconoscimento internazionale.

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