Sakineh non sara' lapidata, ma sara' impiccata. Il procuratore generale dell'Iran, Gholam Hussein Mohsen Ejei, ha annunciato che Sakineh Mohamadi Ashtiani, la 43enne che rischiava la lapidazione, perche' accusata di adulterio, e' stata condannata a morte per un altro reato, la complicita' nell'assassinio del marito e per questo sarà impiccata.
Continua la perfidia umana! No alla pena di morte!
Continua la perfidia umana! No alla pena di morte!
Certo, la versione ufficiale è che Sakineh è stata condannata a morte per omicidio. Il problema è che nessuno può essere condannato a morte per omicidio, in Iran, se i legittimi eredi della vittima non chiedono esplicitamente la pena di morte. Giusto o sbagliato, questa è la legge in Iran.
RispondiEliminaOra caso vuole che i legittimi eredi della vittima - il marito di Sakineh - siano i figli di lui e della donna. Questi NON hanno chiesto la pena di morte per la loro madre anzi hanno chiesto esplicitamente la grazia. In questi casi in genere la pena prevista è l'ergastolo. Il giudice però l'ha condannata a morte lo stesso per un secondo reato che prevede la pena capitale: l'adulterio.
da http://abolrish.blogspot.com/2010/09/sakineh-americana-un-cazzo.html
la giustizia iraniana è terribile e contorta...ecco a chi si ispira il nostro premier!! Speriamo che attraverso una mobilitazione sociale si riesca a salvare Sakineh
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