Perché non trovare qualcosa di più
fantasioso originale ma anche impegnativo per ricordare questo
anniversario, per esempio la risalita dell’Italia usando una bicicletta
mezza scassata, portando con se solo alcune maglietta e un iphone per
comunicare al mondo le proprie imprese ripercorrendo all’inverso da
Marsala a Torino, le storie e la leggenda di Garibaldi e i suoi mille.
E bene questa idea a qualcuno è venuta e
l’ha fatta propria si chiama Igor D’India ha 27 anni e non è nuovo a
questo tipo d’imprese, nell’agosto 2008 provò a risalire il paese per
giungere a Berna in Svizzera ma quell’avventura fini quasi a metà
viaggio.
Ora Igor ci riprova per raccontare e
vivere nuove storie per vedere se quell’Italia che fecero c’è ancora o
forse ancora si deve fare.
Pochi giorni fa l’ho incontrato siamo
ormai da un paio di anni amici e spesso le nostre vicende lavorando
entrambi a stretto contatto col mondo dell’associazionismo si sono
incrociate, dato il nostro rapporto confidenziale mi sono permesso di
chiedergli a proposito della sua voglia di inforcare la bici e partire
riproponendosi come una nuova camicia rossa, la n°1001 come scherzando
l’ho ribattezzato, cosa lo aveva spinto, lui mi ha risposto così “Dicono
tutti che la nostra generazione non crede nel Paese, non crede nel
lavoro, non ha valori, non ha spirito di sacrificio, io credo sia vero
solo in parte e mi rivolgerò a chi vorrà seguire le mie imprese sul mio
blog, per condividere un entusiasmo e una sofferenza che potrebbero far
nascere qualche domanda…al di là del banale,ma è pazzo?”
Igor cosa dirti allora in bocca al lupo,
il suo viaggio partirà il 1 Agosto da Marsala e si dovrebbe concludere
dopo ben 1.800 chilometri a Torino a Piazza Castello, sarà possibile
seguire il viaggio con le sue immagini e le sue storie sul blog di Igor http://everydayndia.wordpress.com/
Il Movimento degli universitari e
Alqamah.it seguiranno le imprese di Igor e racconteranno a fine viaggio
attraverso una serie di articoli le storie più belle e significative
dell’Italia di oggi che la nostra camicia rossa del 2011 incontrerà
sulla propria strada.
Scritto da:
Francesco Citarda
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