Il primo cittadino trapanese pone l'attenzione sull'aspetto economico che va a gravare, in questo panorama, sulla cittadinanza trapanese: "Il Comune di Trapani in questi anni, con i soldi della propria collettività, ha messo in atto una serie di iniziative per cercare di risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico e liberarsi definitivamente dalla dipendenza dal dissalatore, che è ormai obsoleto. Sono stati effettuati lavori ai pozzi di Bresciana, di proprietà comunale, sono state eseguite riparazioni importanti nella condotta idrica, onde evitare che l’acqua si disperdesse nel percorso. E’ stata definita la progettazione per implementare la fornitura idrica dei pozzi di Balata Inici, sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione e rifacimento della rete di distribuzione idrica del territorio. Si ribadisce, quindi, la massima solidarietà e disponibilità nei confronti dei cittadini degli altri Comuni in difficoltà, cosa peraltro che il Comune di Trapani ha sempre fatto, ma non vi può essere disponibilità a subire minacce ed attacchi strumentali da parte di chi forse in questo modo vuole coprire le proprie inefficienze”.
venerdì 8 luglio 2011
L'emergenza idrica di Trapani- il sindaco: "gli altri comuni non possono fare pagare ai trapanesi le loro inadempienze"
Dopo i continui guasti al dissalatore di Nubia, che ha causato diversi problemi all'approviggionamento idrico trapanese, ora il Sindaco parla chiaro ai comuni vicini:“Il Comune di Trapani riceve dal dissalatore 40 litri di acqua al secondo, in compensazione dell’acqua che lo stesso Comune eroga in favore di altri. E’ ovvio che quando il dissalatore si ferma il territorio di Trapani va in sofferenza. Massima solidarietà pertanto nei confronti dei cittadini degli altri Comuni, ma le altre amministrazioni non possono fare pagare a Trapani ed ai trapanesi la loro inerzia”. Lo stesso sindaco continua affermando: "I Comuni dovrebbero avviare un’attività ricognitiva nei loro territori, per verificare la presenza di pozzi, che ci sono e che, visto che l’acqua è pubblica, non possono certo essere utilizzati per fini privatistici" . L'accusa vale soprattutto per pozzi dell'ericino di cui una parte è gestita da privati; la soluzione che è stata data per affrontare l'emergenza sarebbe l'utilizzo della diga di Paceco, le cui acque sono state, nei mesi precedenti, gettate via a causa di eccedenza, cosa che si sarebbe potuta evitare.
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