lunedì 27 dicembre 2010

A Calatafimi 40 anni di Ramblers e di impegno sociale

“Io amo e ammiro questa Sicilia, questo Sud, e mi vergogno profondamente per la mancanza di reazione civile nel nord Italia contro la criminalità organizzata, che infiltra appalti, costruisce, compra attività”, scrive Alberto Cottica, che per anni ha prestato il suono della sua fisarmonica ai Modena City Ramblers e impegnato, dalla scorsa primavera, insieme a Cisco e a Giovanni Rubbiani, nel tour 40 anni, storie di Ramblers, d'innocenza, d'esperienza , che ha toccato, lo scorso 22 Dicembre, Calatafimi. Più che un concerto è stato un lungo viaggio tra i ricordi, tra le canzoni che hanno fatto la storia del combat folk italiano e di un gruppo diventato portavoce di uno stile di vita e di pensiero, quello di chi non si arrende davanti ai soprusi e alle ingiustizie sociali. Ad accompagnare il trio (in acustico), in quasi due ore di canzoni ed emozioni, le voci e gli applausi di tantissimi giovani che quei quaranta anni non sanno ancora cosa siano, ma con tante storie da raccontare, con la voglia di cambiare e di far sentire la loro presenza. Così quando sulle note de “I cento passi”, colonna sonora dell’omonimo film sulla vita di Peppino Impastato, diventata ormai simbolo del legame del gruppo alle cause dell’antimafia, sono comparse le immagini di chi ha fatto la storia della lotta alla criminalità organizzata, un crescendo di applausi fino al fragore che ha accolto il video dell’arresto del boss Raccuglia, avvenuto nel settembre 2009 nella stessa Calatafimi. Siamo davanti alla musica che unisce, che da motivo di sperare ma che vive di speranza, quella di un ricambio generazionale che ha detto no ai compromessi, che sa e vuole parlare di legalità, capace ormai  anche di festeggiare insieme alle forze dell’ordine un arresto di mafia.  

Nessun commento:

Posta un commento