lunedì 25 ottobre 2010

Bossi vorrebbe un Italia divisa in tre


Nel salotto di Bruno Vespa, Umberto Bossi dichara che la spedizione dei Mille non ci sarebbe dovuta essere. Il 5 novembre uscirà il nuovissimo libro del Senatùr: "Il cuore e la spada - Storia politica e romantica dell'Italia Unita 1861 - 2011", e per l'occasione Bossi parla dell'unità d'Italia a Porta a Porta. Del resto, come ricorda il leader della Lega Nord, gli accordi con Napoleone III erano questi; fu proprio la spedizione di Garibaldi a modificare gli assetti e a consentire l'Unità d'Italia. Vespa gli ricorda che i partecipanti alla spedizione erano per lo più settentrionali, bergamaschi o lombardi, ma Bossi spiega che a spingerli vi erano solo motivazioni utilitaristiche e colonizzatrici. Inglesi e Francesi godevano degli scambi con le loro colonie in Africa o in Asia, i piemontesi e dunque Cavour volevano emulare gli altri stati. Del resto, conclude Bossi, l'Italia sconta ancora oggi le divisioni di un tempo e la politica centralista avviata già a partire dalla morte di Cavour. Dunque la soluzione più auspicabile, ancora oggi, sarebbe quella di dividere l'Italia in 3 parti di modo che il sud non gravi sull'economia del Nord.

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