
Santoro «La politica vuole ordine e silenzio. Non si possono più fare fiction sulla mafia, autori scomodi come Celentano non trovano spazio. Occorre dire basta, un tempo c’era Grillo, Indietro tutta e Mixer, oggi arriva uno come Mentana e fa sembrare vecchio tutto quello che c’è attorno a lui, perché Tg1 e Tg5 non si fanno più concorrenza». Per Santoro «questo dibattito si svolge nella totale assenza di interventi di commentatori liberali, come Ostellino o Scalfari». Ed «assente è anche il presidente Paolo Garimberti, che dovrebbe aprire un tavolo sull’informazione televisiva per far emergere i problemi, invece si dimentica anche delle difficoltà della messa in onda di Annozero».
Tutti possono pensare che è la solita difesa del povero Santoro, vittima dei poteri forti e antidemocratici, no per niente, oltretutto sarebbe ingiusto e riduttivo per una forza della natura come Santoro. La difesa di Santoro non nasce dal piacere o meno del suo modo di far giornalismo, ma è una lotta di Democrazia. Non si può mettere il bastone fra le ruote ad un giornalista, solo perché esprime idee e un modo di fare giornalismo, che non piace alla maggioranza e alle opposizioni. Se Santoro non porta avanti concetti e lotte nazi-fasciste, può, anzi deve fare giornalismo, anche di parte, visto che esistono altri giornalisti che in RAI fanno giornalismo di parte e sono molto lontani da Santoro.
Però una domanda: essere di parte è dire che qualcuno ruba? Essere di parte è indagare se i politici ci prendono in giro? E poi chi dice che Santoro è di parte, pensa che i cittadini siano degli stupidi, che si abboccano tutte cose? Santoro non ha in mano i media in Italia, perciò è condannabile Santoro, che fa un programma, o colui che ha il monopolio dei media in Italia e ne fa un uso dittatoriale?
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