
Crisafulli si dice tranquillo e ha piena fiducia nella magistratura, in particolare in quella giudicante.
Ritorna alla ribalta il Senatore Crisafulli, e di nuovo per motivi giudiziari, la prima volta perché era stato intercettato in un colloquio con Raffaele Bevilacqua, già latitante, arrestato e condannato in primo grado per mafia. Il politico ex diessino, a margine di un congresso, discuteva tranquillamente con il boss di politica locale, affari e appalti. Il senatore è stato scagionato perché non sono stati accertati favori alla mafia, anche se dovrebbe spiegare, a un cittadino onesto, perché un'amministratore ha queste frequentazioni per lo meno scomode.
Ora invece è rinviato a giudizio per concorso in abuso d'ufficio, reato, che dopo le riforme fatte da Berlusconi nel suo primo mandato, è stato talmente depenalizzato che tra un pò anzi daranno un premio a chi lo commette.
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